Vi siete mai letti?

"The first draft is
just you telling
youself the story".
-Terry Pratchett
Avete mai scritto la descrizione di voi stessi rileggendola qualche giorno dopo? Vi è mai capitato di rileggere un vostro vecchio diario?
Non tutti amano la parola diario. A me non dispiace per niente, anzi. È un vero tuffo nel passato. Mi spinge con un salto indietro nel tempo come fossero trascorsi un miliardo di anni... improvvisamente mi rivedo seduta tra i banchi di scuola, mentre metto a posto come ogni mattina la Smemoranda in quello spazio sotto al banco. Sento ancora la sensazione sulle mani delle gomme da masticare, ormai secche, appiccicate lì sotto chissà da chi e quanti anni prima. Sembra ieri.
Mi ricordo chiaramente l'entusiasmo di fine agosto quando si avvicinava il momento del rientro a scuola e si usciva a comprare il diario. Era un acquisto importante già dalle scuole elementari, era vissuto come una grande scelta (come se determinasse l'andamento dell'intero anno scolastico, magari anche..) e dalle superiori, ormai fine anni '80, non si sceglieva più. Non c'era nulla da scegliere a quel tempo, perché 'la Smemo' era in quegli anni un 'must-have' assoluto, un pò come lo zaino dell'Invicta.
Come ogni anno la scuola iniziava con il diario che aveva una grandezza normale, a giugno puntualmente era diventato un panino. Pieno di scritte, fogli, foglietti, stickers, biglietti dei concerti, di tutto e di più. Un panino di ricordi, di scarabocchi, di disegnini, di adesivi, di emozioni, di pensieri, di dediche, di frasi scritte in codice...
Un panino di vita. Un pezzo della nostra esistenza racchiuso lì dentro, in quello che era poco più di un quaderno con una copertina rigida e colorata e che in tanti avranno persino buttato via.
Eppure si, devo ammetterlo, mi sembrava una sciocchezza, una cosa da ragazzini e invece a riconsiderarlo oggi era una strumento fondamentale: un amico, una spalla, delle orecchie fatte di fogli bianchi capaci di sopportare il peso di emozioni incredibili. A volte anche di tanta tristezza. Le prime delusioni erano tutte lì, nascoste da qualche parte, ma stampate come un marchio a fuoco.
“Scrivere su un diario è come prendere fotografie con la matita.”
La prima volta che mi è stato insegnato che il diario sarebbe stato uno strumento incredibile nella pratica di coach, ricordo chiaramente che rimasi molto meravigliata. Mi chiesi a cosa potesse servire riesumare quello che pensavo un gioco da ragazzini... ma effettivamente mi mancava un pezzo. Forse non solo uno. Ma certamente il più importante di tutti, la rilettura. La rielaborazione. Così sottovalutata eppure così incredibilmente importante. Attraverso la rilettura ci si rivede, rispecchiati in uno specchio, ma come fossimo qualcun altro. Forse potremmo persino rinnegare quello che abbiamo scritto, forse faticheremo persino a riconoscerci in quelle parole, ma siamo noi. E proprio come nella citazione di apertura del post è proprio nella prima bozza , quella scritta di getto come in un diario, che 'ti' racconti la storia... è in quel momento che dici la verità. Forse scritta male, destrutturata, grezza, apparentemente scollegata, persino scarabocchiata ma è la tua verità. Quella buttata lì senza pensarci troppo, quella istintiva, quella senza sé e senza ma. Quella libera dai condizionamenti e dal giudizio. Libera dai ripensamenti. Cruda e nuda. Quella che se la rileggi poi magari la cancelli pure.
Da adulti forse non ci piacerebbe molto l'idea di scrivere un diario, ci sembrerebbe infantile, una vera perdita di tempo, ma sono sicura che se già gli cambiamo nome potrebbe piacerci di più, almeno alle donne. Iniziamo a chiamarlo Journaling. Non e' una cosetta cosí, tanto per perderci dietro a qualcosa col nome fancy, ma si tratta in realtà di un tipico esercizio di self-coaching. Non solo utile, ma essenziale per sviluppare consapevolezza.
Come si fa journaling? Niente di più facile, ed in fondo fare journaling potrebbe essere pure divertente, di solito più per le donne che per gli uomini, il cui pragmatismo e semplicità li rende piuttosto riluttanti all'idea di mettere su carta i propri pensieri o di collezionare biglietti, ricordi, foto e post-it. Ma non è proprio solo così, esistono mille modi di fare journaling, per esempio le liste. Tanto per citare qualcosa che anche gli uomini usano.
Io sono una listarola nata per esempio. Ogni giorno sono piena di liste di cose, che cerco anche di seguire cancellando di volta in volta. Faccio liste di tutti i tipi, ritrovo vecchie liste, persino quella della valigia che riutilizzo puntualmente. Sono certa che anche tanti di voi che leggono abitualmente fanno uso di liste.
Poi mi piacciono le citazioni, ma non ho mai fatto un diario di citazioni. Mi sono sempre raccontata di non avere abbastanza tempo per farlo. Vero, ma fino ad un certo punto perché sappiamo che volere è potere. Motivo per cui ho deciso di iniziare di recente un mio diario su Instagram dove potrete trovare sul mio profilo @ripartidate tutte le citazioni che ogni giorno mi ispirano. E che mi auguro possano essere di ispirazione e riflessione anche a voi.
Molti mi chiedono se il diario/journal va fatto la sera o la mattina... è una domanda ragionevole. In realtà dipende... la mia risposta preferita è un ibrido e consiste nel fare la sera journaling per il giorno dopo.
Io la sera ho più tempo, mi preparo le mie liste per il giorno dopo, rifletto su cosa ha funzionato o meno nella giornata appena finita, metto nuovi propositi per la giornata successiva, penso ad una canzone che può riassumere la giornata appena trascorsa, scelgo una citazione che mi ispira, decido cosa deve assolutamente funzionare domani e su cosa devo impegnarmi davvero. A volte penso anche a quello che ho oggi e che non avevo tempo prima e mi concentro sulla gratitudine cercando di dare valore al costruito.
Perché la sera e non la mattina? Nel mio caso, diciamo che io la mattina sono sempre abbastanza scarica e ci metto un poco a carburare, ma conosco persone che amano scrivere la mattina appena sveglie e che trovano in quello l'energia per la giornata. Un pò come una doccia fredda. Detto questo non c'è giusto o sbagliato, meglio o peggio. Ci sono persone che sono diverse e che liberamente trovano la propria migliore soluzione. Stabiliscono autonomamente cosa le fa stare meglio e cosa le spinge come un motore ad affrontare quel che deve ancora venire con lo spirito giusto.
Entrando nello specifico dei benefici del journaling ecco di seguito qualche vantaggio che si può trarre da questo esercizio creativo:
Sviluppare maggiore consapevolezza rispetto a quello che viviamo
Scrivere aiuta a chiarirsi le idee e a memorizzare quelle utili per poi sviluppare possibili progetti e ambizioni
Scrivere aiuta a sfogare su carta le proprie emozioni
Mettere su carta le proprie esperienze ed emozioni per poi rileggerle e rivalutarle
Raccontarci può aiutarci a curare delle sofferenze, chiudere dei capitoli, sfogare delle tristezze
Capire a che punto siamo con la nostra vita e quali i traguardi già raggiunti di cui andare fieri
Focalizzare quello che ancora vogliamo fare
Scrivere aiuta a focalizzare i nostri desideri e quindi cosa vogliamo realizzare nella nostra vita. Definire gli obiettivi
Definire le nostre paure e le nostre ansie
Questi sono solo alcuni, ma riflettendoci con attenzione la lista potrebbe essere ancora più lunga.
Adesso non resta che armarsi di coraggio ed iniziare a scrivere questo giornale di bordo della propria vita... Perché poi in fondo la vita è un viaggio e se lo merita un suo diario di bordo.
Basta poco... una penna, un quaderno che ci piace o una Moleskine che ci fa sentire meno bambini. Non c'è fretta, basta iniziare da piccole cose, piccoli passi... annotando cosa abbiamo imparato oggi, di cosa siamo contenti, cosa invece ci rende infelici, cosa vorremmo cambiare, le emozioni, la nostra citazione del giorno e una canzone che può riflettere i sentimenti della giornata appena trascorsa.
Ultime, ma non ultime... un pò di buona volontà e tanta voglia di migliorare la propria vita.
Buon journaling e buonanotte...
Ogni nuovo giorno è una pagina bianca nel diario della tua vita. Il segreto del successo sta nel trasformare quel diario nella migliore storia possibile.
- Douglas Pagels